Un record SVCB descrive come collegarsi a un servizio. Può indicare un altro nome e fornire parametri come protocollo, indirizzi di fallback e porta. Per un sito web si pubblica spesso un record HTTPS, variante dedicata di SVCB.
Un record SVCB contiene nome, tipo, priorità, target, parametri e TTL. Il TTL indica per quanto tempo la risposta resta in cache nel resolver locale.
| Nome | Tipo | Priorità | Target | Parametri | TTL in secondi |
|---|
| _imap._tcp.example.com | SVCB | 1 | mail.example.net. | alpn=imap port=993 ipv4hint=203.0.113.10 | 3600 |
Il nome identifica il servizio imap su tcp. Il target è un altro hostname. I parametri indicano protocollo, porta di ingresso e un indirizzo di fallback. Un TTL di 3600 equivale a un'ora.
Una priorità pari a zero attiva la modalità alias: il nome si comporta come un alias verso il target.
| Nome | Tipo | Priorità | Target | Parametri | TTL in secondi |
|---|
| apex.example.com | SVCB | 0 | cdn.example.net. | (nessun parametro) | 3600 |
Questa modalità permette di evitare un CNAME dove non lo si desidera.
| Parametro | Ruolo |
|---|
| alpn | Annuncia i protocolli supportati (h2, h3...) |
| port | Indica la porta di ingresso del servizio |
| ipv4hint | Fornisce indirizzi IPv4 indicativi |
| ipv6hint | Fornisce indirizzi IPv6 indicativi |
| ech | Pubblica dati ECH per cifrare il ClientHello |
Questi parametri guidano il client ma non sostituiscono i record A e AAAA, che restano la fonte degli indirizzi.
Un TTL breve rende visibile più rapidamente un cambiamento, utile durante una transizione.
Un TTL medio o lungo riduce le query ai server autoritativi, adatto a un servizio stabile.
Riduci il TTL qualche ora prima dello switch e rialzalo dopo la validazione.
Da sapere
Per il web è preferibile usare un record HTTPS: segue le stesse regole di SVCB e aggiunge campi utili ai browser.
Su un nome dedicato al servizio, ad esempio _imap._tcp o _smtp._tcp quando il protocollo lo prevede.
All'apice in modalità alias se serve puntare a un altro nome evitando un CNAME.
SVCB può convivere con A e AAAA. I client che non lo supportano usano gli indirizzi classici.
Evita
Di concatenare target senza motivo: vai dritto al punto.
Di pubblicare parametri che non corrispondono al servizio reale.
Di dimenticare A o AAAA sul target quando i client devono raggiungerlo.
Un lookup DNS online permette di inserire un nome e vedere priorità, target, parametri e TTL visibili da Internet. È un primo controllo utile. Completa con un test locale.
Windows offre nslookup.
nslookup
set q=svcb
example.com
nslookup
set q=svcb
server 1.1.1.1
example.com
Su questi sistemi il comando dig è pratico.
dig SVCB example.com
dig SVCB example.com @1.1.1.1
Una priorità a zero indica un alias. Un valore superiore descrive un servizio con parametri.
La presenza di alpn guida la scelta del protocollo. I campi ipv4hint e ipv6hint sono solo suggerimenti.
Un TTL residuo elevato può spiegare un ritardo dopo una modifica.
- Definisci l'obiettivo: alias verso un target o pubblicazione di parametri.
- Riduci il TTL a 300 o 60 secondi prima della configurazione.
- Pubblica il record SVCB con priorità e parametri scelti.
- Verifica con nslookup o dig da più reti.
- Alza il TTL quando tutto è stabile.
Suggerimento pratico
Documenta priorità, target e parametri. Segna data e motivo. Questa traccia facilita le verifiche.
Pubblica un SVCB su _api._tcp per annunciare alpn e porta. L'applicazione saprà connettersi.
Usa la modalità alias per puntare al nome fornito dal servizio. Mantieni record A e AAAA sul target.
Su un sito pubblica un record HTTPS dedicato con alpn h3 e, se disponibile, il parametro ech.
- Se i client ignorano SVCB, verifica la presenza di A e AAAA sul target.
- Se viene scelto il protocollo sbagliato, controlla il parametro alpn.
- Se compare un loop, verifica che il target non rimandi al nome originale.
- Se la risposta resta vecchia, attendi la scadenza del TTL e svuota la cache del resolver locale se possibile.
In sintesi, un record SVCB descrive un servizio e può fungere da alias controllato. I parametri guidano il client senza sostituire i record A e AAAA. Un TTL ben calibrato facilita le transizioni. La verifica passa da uno strumento online e dai comandi nslookup e dig.
Con questi riferimenti la gestione resta chiara. Le modifiche avvengono senza stress e gli utenti raggiungono il servizio senza problemi.