Un record HTTPS descrive come connettersi a un sito. È la variante dedicata di SVCB per il web. Può indicare un target e annunciare parametri come protocolli, porta e dati ECH. I browser lo usano per scegliere la connessione migliore.
Un record HTTPS contiene nome, tipo, priorità, target, parametri e TTL. Il TTL indica per quanto tempo la risposta resta in cache nel resolver locale.
| Nome | Tipo | Priorità | Target | Parametri | TTL in secondi |
|---|
| test.captaindns.com | HTTPS | 1 | cdn.example.net. | alpn=h3,h2 port=443 ipv4hint=203.0.113.10 | 3600 |
Il nome identifica il sito, il target è un altro hostname. I parametri indicano protocolli, porta di ingresso e un indirizzo di fallback. Un TTL di 3600 corrisponde a un'ora.
Una priorità pari a zero attiva la modalità alias. Il nome si comporta come un alias verso il target.
| Nome | Tipo | Priorità | Target | Parametri | TTL in secondi |
|---|
| captaindns.com | HTTPS | 0 | cdn.example.net. | (nessun parametro) | 3600 |
Questa modalità si usa per puntare un'altra zona restando conformi sull'apice, dove non si desidera un CNAME.
| Parametro | Ruolo |
|---|
| alpn | Annuncia protocolli come h2 o h3 |
| port | Indica la porta di ingresso del servizio |
| ipv4hint | Fornisce indirizzi IPv4 indicativi |
| ipv6hint | Fornisce indirizzi IPv6 indicativi |
| ech | Pubblica i dati ECH per cifrare il ClientHello |
Questi parametri guidano il client ma non sostituiscono i record A e AAAA, che restano la fonte degli indirizzi.
Un TTL breve rende visibile più velocemente un cambiamento, utile durante una transizione.
Un TTL medio o lungo riduce le query verso i server autoritativi, ideale per un servizio stabile.
Riduci il TTL qualche ora prima dello switch, poi rialzalo dopo la validazione.
Da sapere
I client che non supportano i record HTTPS continuano a usare A e AAAA. Pubblicare HTTPS non esonera dal mantenerli aggiornati.
Su www per annunciare h3 o un target di distribuzione. All'apice in modalità alias per puntare un nome rispettando la conformità. Su un sottodominio applicativo se il servizio web risiede lì.
HTTPS può convivere con A e AAAA. I browser preferiscono IPv6 quando disponibile e ripiegano su IPv4 se necessario.
Evita
Di pubblicare HTTPS senza A o AAAA sul target.
Di concatenare più target senza motivo.
Di dichiarare parametri che non riflettono il servizio reale.
Un lookup DNS online permette di inserire un nome e vedere priorità, target, parametri e TTL come appaiono da Internet. È un primo controllo utile. Completa con un test locale.
Windows dispone di nslookup.
nslookup
set q=https
example.com
nslookup
set q=https
server 1.1.1.1
example.com
Su questi sistemi il comando dig è pratico.
dig HTTPS example.com
dig HTTPS example.com @1.1.1.1
Una priorità a zero indica un alias. Un valore superiore descrive un servizio con parametri.
La presenza di alpn guida la scelta h3 o h2. I campi ipv4hint e ipv6hint sono indicativi.
Un TTL residuo elevato può spiegare un ritardo dopo una modifica.
- Decidi l'obiettivo: alias sull'apice o pubblicazione dei parametri su
www. - Riduci il TTL a 300 o 60 secondi prima della configurazione.
- Pubblica il record HTTPS con priorità, target e parametri scelti.
- Verifica con nslookup o dig da più reti.
- Alza il TTL quando tutto è stabile.
Suggerimento pratico
Documenta priorità, target e ciascun parametro. Segna data e motivo. Questa traccia facilita i controlli.
Pubblica alpn h3 su www. Mantieni h2 per compatibilità.
Usa la modalità alias per puntare al nome del servizio. Mantieni record A e AAAA sul target.
Pubblica ech quando la piattaforma lo supporta. Verifica il supporto lato browser.
- Se il sito non sfrutta h3, controlla la presenza di alpn e il supporto lato server.
- Se i client ignorano HTTPS, verifica i record A e AAAA sul target.
- Se appare un loop, controlla che il target non rimandi al nome originale.
- Se la risposta resta vecchia, attendi la scadenza del TTL e svuota la cache del resolver locale se possibile.
In sintesi, un record HTTPS annuncia il modo ottimale per collegarsi a un sito. Può fungere da alias controllato e pubblicare parametri utili come alpn, port ed ech. Un TTL ben calibrato facilita le transizioni. La verifica passa da uno strumento online e dai comandi nslookup e dig.
Con questi riferimenti la gestione resta chiara. Le modifiche avvengono senza stress e gli utenti accedono al sito senza problemi.